lunedì 17 settembre 2018

AKASHA di Chiara Macinai


Di notte un immaginario sorriso sorveglia da sopra il comodino
le combinazioni  che preparano le sorprese del giorno in divenire.

Ha sembianze di gatto, ricorda con la sua immobile posa 
la personificazione della quinta essenza.
scruta, divertito, curioso il respiro che accompagna i pensieri
vestito di nulla sovrintende la sorte delle idee
proiezioni irreali di immagini sovrapposte
progetti di sogni che qualcuno ha fabbricato
naturale sequenza di impulsi vitali 
scavano rifugi per dare spazio alle fragili proiezioni.

Sono giunto fino a qui per darti fiducia, sembra suggerire
silenzioso osservo il corso della tua storia 
esorto a fare quello che non osi
debole coscienza fatta di dubbi tortuosi
nebbia di visoni profetiche che temi confessare
sciogli il nodo delle tue emozioni virtuose
donati, dissolviti, contamina, lascia traccia, 
genera, crea fili invisibili per nuovi orizzonti.

Interdetta, confusa, vacillo 
fuggo come sempre dai meandri dell’interdizione
senza domande sulla densa realtà di queste esortazioni
mi inondo di insicurezza perpetua, con coraggio,
entusiasmo, accolgo l’ignoto senza voltarmi 
fragile desiderio di dare corpo, forma, spazio
a nuova vita. Con rispetto ringrazio Akasha
(il gatto) per la sua saggezza.

Il respiro della notte, la veglia delle anime, il luogo in cui tutto è svelato.



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