lunedì 17 settembre 2018

HOLY SMOKE di Francesco Barilli


Il modulo da riempire è quello verde. Quello giallo è per le coppie etero sposate, quello viola per le coppie omosessuali.
Il modulo verde è quello per quelli come. Le ultra- minoranze. Quello dell’ultra- minoranza è un termine che trovo divertente: sa di estremo e sparuto gruppuscolo di aborigeni dell’ultima isola del più lontano oceano del più minuscolo dei pianeti della galassia. Qualcosa che è possibile vedere soltanto col più potente dei microscopi. Al diavolo le minoranze, fanculo le ex minoranze: adesso ci sono le ultra- minoranze da proteggere e da esibire sulla spilla al posto degli ormai esausti e moribondi panda.
C’è anche il biglietto.  “Daniele(a), nel suo giorno più bello”. In cima alla torta nuziale c’è anche la statuetta. Una sola, naturalmente. Mi siedo sul mio letto con in mano i miei bon-bons in versione ultra minoranze compilo con cura il modulo. Quattro possibilità sotto il mio nome, circa il mio stato familiare. Single, Sposato (s’intende con una donna), Coppia (che vuol dire coppia omosessuale) Unico (cioè come me). Unico. Sposato con se stesso.
Sapete, sposarsi con se stessi è molto più comodo di un’unione di coppia, per molti versi. Niente liti per le vacanze, niente attese perché si liberi il bagno. Discussioni zero. Certo, sta sempre a me a lavare i piatti, ma la lavastoviglie è in cima alla lista dei regali di nozze.
Il sesso? Beh, autorevoli psicologi omosessuali dicono che l’autoerotismo è la più elevata forma di omosessualità che si possa pensare.  In fondo, più omo di se stessi cosa si può cercare?
L’importante è fare dei recinti, in cui rinchiuderci tutti. E poi passare la vita a cercare di fuggire. Di essere liberi, come gli animali, le piante.
Non lo so, non mi frega. Pensate pure che sono egoista. Pensate pure che m’interessi solo il contributo pensionistico, credete pure che si tratti di una ennesima, insana frustrazione sessuale. Ho 36 anni, due giorni fa mi sono sposato(a) con me stesso. Pensate di me ciò che volete. Non credete che m’importi. Qualunque sia la vostra scelta, la rispetto. Guardatevi in fondo all’anima e ditemi: potete dire di provare lo stesso per me? O qualcosa scricchiola dentro la vostra più intima convinzione? Ma ... credete davvero che m’importi?

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