giovedì 27 dicembre 2018

OCCHIO SCHERZO E SCARABOCCHIO di Lorenzo Bellandi


Una sera ricevetti da Tommy uno strano messaggio: Occhio scherzo scarabocchio. La cosa mi sembrò strana. Guardai l’sms cercando di capire cosa volesse dire e, dubbioso, lo chiamai. Il telefono era staccato.
Ero ad una festa a casa di un’amica, ci saranno state centocinquanta persone in quell’appartamento. Tutto era confusione e baldoria e io avevo già ingurgitato una discreta dose di alcool.
Cominciai a girare tra la folla cercando Tommy, per quanto ne sapevo in quel momento lui era a quella festa.
Ero curioso di capire cosa volesse dire quel messaggio, e la mia curiosità, sommata ad una degna dose di alcolici, mi spingeva a barcollare freneticamente alla scoperta del SMS misterioso.

Attraversavo la stanza facendomi spazio tra la gente quando una ragazza, ubriaca fradicia, mi si lanciò fra le braccia e mi infilò la lingua in bocca. Io, piacevolmente stupito, rimasi un attimo immobile, poi mi scrollai e mi staccai da quella sanguisuga.
-” Ma che cazzo?!” esclamai
-” Andre, amore, portami a letto” mi sussurrò lei
-” Chi cazzo è Andre? Io mi chiamo Oscar”
-” Dai smetti di scherzare e andiamo di sopra”
Ero tentato di approfittare dell’occasione e fingermi Andrea, ma ormai nella testa avevo un tarlo, dovevo sapere cosa voleva dire quel messaggio.
Così la spostai di peso, poggiandola sul divano più vicino, mentre lei mi continuava a spiegare quanta voglia aveva di andare nella stanza di sopra.

Poi ripresi a girare freneticamente fra le stanze, la gente ballava, beveva, fumava e si dilettava in spettacolini amatoriali vietati ai minori.
Avevo solo un pensiero ossessivo: dovevo capire cosa voleva dire Tommy.
Entrai in un’altra stanza sgusciando fra gente sudaticcia che ballava come se cercasse di non cadere.

Appena entrato nella stanza mi venne incontro Giacomo, un insopportabile figlio di puttana, che avevo conosciuto a scuola. Era uno di quei ragazzi che ti colpisce quanto possano essere ipocriti, falsi e leccaculo.
-” Fratello di là ci sono due tipe che stanno limonando in reggiseno” biascicò mentre mi tirava con le mani sudate il braccio.
-” Beh allora vai a farti una sega da un’altra parte, coglione” lo rifiutai mentre scuotevo il braccio per togliermelo di dosso.
-” Calmo stronzo volevo solo condividere qualcosa di bello con un mio caro amico”
-” Io non sono caro, e noi non siamo amici”
-” Eddai non fare la testa di cazzo, vieni con me, beviamo qualcosa e guardiamo un po’ di ragazze ubriache e confuse sulla loro sessualità”
-” Ho detto che devo andare” mi allontanai strappando il mio braccio dalle sue grinfie con un movimento secco e inaspettato.

Lo slancio che mi diedi mi fece sbattere contro un tavolino pieno di bicchieri. Non feci in tempo a girarmi per riprendere la mia ricerca che un tipo, più che un ragazzo direi una montagna mi afferrò per una spalla.
-” Non hai visto che hai fatto cascare il mio bicchiere stronzetto?” Tuonò minaccioso
-” Sicuramente ho visto pile di merda più grosse di te” risposi spavaldo, sostenuto dai vapori dell’ alcool.
Lui non fece troppe storie, mio padre una volta mi ha detto che quando qualcuno ti vuole picchiare, lo fa e basta, e così il gigante mi colpì dritto in faccia.

Non ricordo bene cosa successe, ma mi risvegliai nello stesso posto in cui ero stato colpito, solo che qualcuno mi tappava il naso, mentre un altro ragazzo mi versava qualcosa che credo fosse tequila nella gola. Mi alzai di scatto nell’ilarità della piccola folla che si era creata intorno a me.
I miei sensi si stavano annebbiando sensibilmente e cominciavo a sentirmi assonnato. Attraversai altre persone urtando chiunque e mi gettai sul primo divano. Quando mi voltai vidi che c’era ancora la ragazza che ci avevo lasciato poco prima, che mi guardavo con un occhio a mezz'asta.
-” Sei tornato!” grido gioiosa, mentre il malessere di una brutta sbronza prendeva il sopravvento su di me.
-”Io cercavo solo Tommy” sussurrai mentre perdevo conoscenza.

Non so cosa sia successo poi. Ricordo la mattina dopo.
Mi svegliai dove avevo perso conoscenza, mi ero addormentato. Quella ragazza era caduta a terra ai piedi del divano, vestita solo da una coperta, mentre io, senza pantaloni, ero ancora là sopra. La testa mi esplodeva.

Raccolsi le forze che mi erano rimaste, mi alzai in piedi e presi dei pantaloni che erano lì accanto. Andai in cucina a bere dell’acqua, chiedendomi perché la proprietaria dell’appartamento non mi avesse già buttato fuori di peso. Probabilmente era in coma etilico da qualche parte.
Entrai in cucina e, disteso inerme sul tavolo, in mezzo a un’accozzaglia di bottiglie e bicchieri, c’era Tommy.
-” Tommy! Svegliati cazzone!” Gli urlai. Lui aprì lentamente gli occhi, visibilmente confuso.
-” Non urlare! La mia testa sembra un vulcano in eruzione” supplico lui alzandosi e facendo cascare tutto ciò che era sul tavolo per terra.
-” Dove eri finito ieri sera? Ti ho cercato per un’ora! Che voleva dire il messaggio che mi hai mandato?”
-” Se sei ancora qui vuol dire che non l’hai capito… I ragazzi ti volevano fare uno scherzo e io ho cercato di avvertirti, vai a guardarti allo specchio”
Andai lentamente davanti allo specchio del bagno dove notai come fossi completamente coperto di scarabocchi. Poi colto di nuovo dai postumi mi gettai a vomitare sul cesso.
Tommy si affacciò in bagno- “Ho sentito ieri sera quello stronzo di Giacomo parlare con Matteo di scarabocchiarti la faccia quando ti fossi addormentato, non so perchè volesse farlo. Ho cercato di avvisarti ma ero troppo ubriaco per scrivere meglio di come ho fatto.”
-” Cazzo, quel figlio di puttana me la paga!”. Finii di vomitare e tornai a casa, con la faccia completamente imbrattata… Bello scherzo del cazzo.

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