Una sera ricevetti da Tommy uno strano
messaggio: Occhio scherzo scarabocchio. La cosa mi sembrò strana. Guardai l’sms
cercando di capire cosa volesse dire e, dubbioso, lo chiamai. Il telefono era
staccato.
Ero ad una festa a casa di un’amica, ci
saranno state centocinquanta persone in quell’appartamento. Tutto era
confusione e baldoria e io avevo già ingurgitato una discreta dose di alcool.
Cominciai a girare tra la folla cercando
Tommy, per quanto ne sapevo in quel momento lui era a quella festa.
Ero curioso di capire cosa volesse dire quel
messaggio, e la mia curiosità, sommata ad una degna dose di alcolici, mi
spingeva a barcollare freneticamente alla scoperta del SMS misterioso.
Attraversavo la stanza facendomi spazio tra
la gente quando una ragazza, ubriaca fradicia, mi si lanciò fra le braccia e mi
infilò la lingua in bocca. Io, piacevolmente stupito, rimasi un attimo immobile,
poi mi scrollai e mi staccai da quella sanguisuga.
-” Ma che cazzo?!” esclamai
-” Andre, amore, portami a letto” mi sussurrò
lei
-” Chi cazzo è Andre? Io mi chiamo Oscar”
-” Dai smetti di scherzare e andiamo di
sopra”
Ero tentato di approfittare dell’occasione e
fingermi Andrea, ma ormai nella testa avevo un tarlo, dovevo sapere cosa voleva
dire quel messaggio.
Così la spostai di peso, poggiandola sul
divano più vicino, mentre lei mi continuava a spiegare quanta voglia aveva di
andare nella stanza di sopra.
Poi ripresi a girare freneticamente fra le
stanze, la gente ballava, beveva, fumava e si dilettava in spettacolini
amatoriali vietati ai minori.
Avevo solo un pensiero ossessivo: dovevo
capire cosa voleva dire Tommy.
Entrai in un’altra stanza sgusciando fra
gente sudaticcia che ballava come se cercasse di non cadere.
Appena entrato nella stanza mi venne incontro
Giacomo, un insopportabile figlio di puttana, che avevo conosciuto a scuola.
Era uno di quei ragazzi che ti colpisce quanto possano essere ipocriti, falsi e
leccaculo.
-” Fratello di là ci sono due tipe che stanno
limonando in reggiseno” biascicò mentre mi tirava con le mani sudate il
braccio.
-” Beh allora vai a farti una sega da
un’altra parte, coglione” lo rifiutai mentre scuotevo il braccio per
togliermelo di dosso.
-” Calmo stronzo volevo solo condividere
qualcosa di bello con un mio caro amico”
-” Io non sono caro, e noi non siamo amici”
-” Eddai non fare la testa di cazzo, vieni
con me, beviamo qualcosa e guardiamo un po’ di ragazze ubriache e confuse sulla
loro sessualità”
-” Ho detto che devo andare” mi allontanai
strappando il mio braccio dalle sue grinfie con un movimento secco e
inaspettato.
Lo slancio che mi diedi mi fece sbattere
contro un tavolino pieno di bicchieri. Non feci in tempo a girarmi per
riprendere la mia ricerca che un tipo, più che un ragazzo direi una montagna mi
afferrò per una spalla.
-” Non hai visto che hai fatto cascare il mio
bicchiere stronzetto?” Tuonò minaccioso
-” Sicuramente ho visto pile di merda più grosse
di te” risposi spavaldo, sostenuto dai vapori dell’ alcool.
Lui non fece troppe storie, mio padre una
volta mi ha detto che quando qualcuno ti vuole picchiare, lo fa e basta, e così
il gigante mi colpì dritto in faccia.
Non ricordo bene cosa successe, ma mi
risvegliai nello stesso posto in cui ero stato colpito, solo che qualcuno mi
tappava il naso, mentre un altro ragazzo mi versava qualcosa che credo fosse
tequila nella gola. Mi alzai di scatto nell’ilarità della piccola folla che si
era creata intorno a me.
I miei sensi si stavano annebbiando
sensibilmente e cominciavo a sentirmi assonnato. Attraversai altre persone
urtando chiunque e mi gettai sul primo divano. Quando mi voltai vidi che c’era
ancora la ragazza che ci avevo lasciato poco prima, che mi guardavo con un
occhio a mezz'asta.
-” Sei tornato!” grido gioiosa, mentre il
malessere di una brutta sbronza prendeva il sopravvento su di me.
-”Io cercavo solo Tommy” sussurrai mentre
perdevo conoscenza.
Non so cosa sia successo poi. Ricordo la mattina
dopo.
Mi svegliai dove avevo perso conoscenza, mi
ero addormentato. Quella ragazza era caduta a terra ai piedi del divano,
vestita solo da una coperta, mentre io, senza pantaloni, ero ancora là sopra.
La testa mi esplodeva.
Raccolsi le forze che mi erano rimaste, mi
alzai in piedi e presi dei pantaloni che erano lì accanto. Andai in cucina a
bere dell’acqua, chiedendomi perché la proprietaria dell’appartamento non mi
avesse già buttato fuori di peso. Probabilmente era in coma etilico da qualche
parte.
Entrai in cucina e, disteso inerme sul
tavolo, in mezzo a un’accozzaglia di bottiglie e bicchieri, c’era Tommy.
-” Tommy! Svegliati cazzone!” Gli urlai. Lui
aprì lentamente gli occhi, visibilmente confuso.
-” Non urlare! La mia testa sembra un vulcano
in eruzione” supplico lui alzandosi e facendo cascare tutto ciò che era sul
tavolo per terra.
-” Dove eri finito ieri sera? Ti ho cercato
per un’ora! Che voleva dire il messaggio che mi hai mandato?”
-” Se sei ancora qui vuol dire che non l’hai
capito… I ragazzi ti volevano fare uno scherzo e io ho cercato di avvertirti,
vai a guardarti allo specchio”
Andai lentamente davanti allo specchio del
bagno dove notai come fossi completamente coperto di scarabocchi. Poi colto di
nuovo dai postumi mi gettai a vomitare sul cesso.
Tommy si affacciò in bagno- “Ho sentito ieri
sera quello stronzo di Giacomo parlare con Matteo di scarabocchiarti la faccia
quando ti fossi addormentato, non so perchè volesse farlo. Ho cercato di
avvisarti ma ero troppo ubriaco per scrivere meglio di come ho fatto.”
-” Cazzo, quel figlio di puttana me la
paga!”. Finii di vomitare e tornai a casa, con la faccia completamente
imbrattata… Bello scherzo del cazzo.
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