lunedì 4 giugno 2018

CAPELLI SUGLI OCCHI di Leonardo Canestrelli


Ok, potremmo stare a parlarne ore ed ore come si fa generalmente verso le 22.30 delle serate tra 40enni ma a niente varranno i vostri tentativi: l’eroica confusione sessuale di Lady Oscar? I discutibili giochi di equilibrio degli animali di Remì? La sfortuna evidente che accompagna Candy (peraltro nessuno ha mai capito perché da Candy Candy non abbiano fatto un film con Julia Roberts protagonista, vabbè, continuiamo con Tarantino e Von Trier...)? I panini morbidi della nonna di Peter? Sono giochi da ragazzi… La vera totalizzante quasi anestetizzante ansia di vivere da cartone animato è data da lei. Da Peline. La sigla (già sulla melodia potremmo discutere): “Marcondirondirodirondero cigola la ruota sul sentiero”. Capito? La ruota non corre, non cammina, la ruota cigola… La famiglia: babbo, mamma, Peline medesima, un ciuco. Tutti su un carretto di legno in giro a far foto per guadagnarsi da vivere. Aspettative sul futuro che nemmeno Mattarella durante le consultazioni. La giovane Peline è dotata di un particolare acconciatorio quantomeno da analizzare: ella ha i capelli sugli occhi. Non un po’, non su un occhio solo, non qualche ciuffetto: Peline c’ha un cespuglio davanti agli occhi. E nonostante questo cammina con disinvoltura verso l’amaro futuro che la attende. Eroica. Struggente ma eroica. Il babbo muore. La mamma muore. Il ciuco sopravvive ma non lo vedo benissimo. Va a stare dal nonno. Ricco. A bestia. Ma ignorante come una capra. Non se la fila di pezza. Oddio, non si fila nessuno a dire il vero. Verso gli sta sulle scatole perché con quella ciaffata di capelli sul muso nemmeno riesce a vederla negli occhi. Ma lei è adorabile. E’ la nostra Peline. Al grido di “Se il ciuco può cambiare, tutto il mondo può cambiare”, il nonno diventa amorosissimo. Nasce una meravigliosa con la nipote. Il nonno diventa cieco. Non bene. Grazie mamma per avermi imposto di guardarlo. Non mi sono mai innamorato di una con la frangi lunga sotto la fronte. Credo sia colpa di Peline  

Nessun commento:

Posta un commento