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E quando i ladri, di notte, sono a metà delle scale: ZAC! Tagliavi la corda e
la botte piena di sabbia rotolava giù per le scale, al buio e li schiacciava
tutti, quei farabutti!
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Ma nonno, se i ladri salivano in silenzio, come facevate a tagliare la corda al
momento giusto?
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Ma si sapeva che potevano arrivare. Allora si stava attenti. Si dormiva con un
occhio aperto, come i cani da caccia. Mica come adesso che sono tutti lì che
dormono anche di giorno...
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Veramente io ho visto che la Selva dorme con tutti e due gli occhi chiusi... Ma
di notte, con cosa tagliavate la fune? Avevate un'ascia pronta?
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Ma no, salame! Con la ronchina... come si chiama: la roncola!
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E come fai ad avere una roncola nel pigiama?
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La ronchina va sempre tenuta in tasca: e quando di notte ti togli le braghe per
metterti in pataia, la ronchina devi sempre tenerla a portata di mano!
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Ma quindi non dormivate mai? Tutta la notte, tutte le notti ad aspettare i
ladri?
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Eh, ma si sapeva qual era il periodo che potevano arrivare. I giorni che
c'erano i soldi in casa erano pochi. Quando il mediatore ti portava i soldi dei
pioppi, quando ti arrivava l'anticipo del frumento e pochi altri. E poi c'erano
dei segnali che se uno è sveglio lo capiva. Vedevi che in osteria c'era gente
foresta, che giocava a carte tra di loro ma un po' in silenzio, per capire i discorsi
degli altri. Gente che magari era vestita anche bene, col cappello buono, non
sudato. Gente che non capivi bene che lavoro faceva e perché era lì. E allora
tornavi a casa che non eri tranquillo, neanche se quella sera alla briscola la
minestra l'avevi vinta te. E dicevi alle donne di prendere la botte in granaio,
quella che nelle scale ci passava la botte e basta e non ci passava neanche un
cristiano di fianco alla botte. E ti preparavi a fare una brutta notte a
spettare i briganti...
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Ma nonno...
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Dormi adesso! Fai troppe domande. Tu che dormi sempre con due occhi chiusi vuoi
insegnare le cose a me! Dormi!
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