Borges diceva: “Nulla è costruito sulla pietra;
tutto è costruito sulla sabbia, ma dobbiamo costruire come se la sabbia fosse
pietra”. Mah…io c’ho pensato spesso a questa cosa: tutto è costruito sulla
sabbia. A me m’è sempre sembrata una cazzata. O falla te una casa sulla sabbia.
La un ci sta. Prova. La un ci sta. Certo, arriva sempre quello un po’
filosofico che ti dice: i sogni, sì. Per i sogni basta la sabbia perché i sogni
son leggeri e restano nell’aria. Altra cazzata. I sogni son leggeri? I sogni
son pesantissimi. Leggeri son quei cialtroni che vivono senza sogni e allora, a
bomba, sentono tutto il peso della realtà. Chi invece sente il peso, o
importanza se vi garba di più, dei sogni è una persona a modo. Infatti Calvino
diceva di prendere le cose con leggerezza di contro alla pesantezza dei macigni
sul cuore, mica leggerezza intesa come la sabbia che vola via tra le mani. Ma
poi: un s’era detto che ormai s’era tutti d’accordo che bisognava fare la
rivoluzione? Come perché? A parte che s’era di già detto, comunque ‘un tu
vorrai mica andare avanti così? Fai te. Tra citofoni, svastiche, (fatte anche
male) un italiano su sei che dice che i campi di concentramento un son veri, e
selfie anche del water, se ti sembra si possa andare avanti. Quindi:
rivoluzione. E ‘un tu vorrai mica fare la rivoluzione con la sabbia? Icchè tu
la tiri negli occhi? E mi fa di molto, mi fa! Borges, vuoi fare la rivoluzione?
E ci vole la pietra. No, non t’ho detto di tiralla, son contro la violenza io.
Ma ci vole la pietra. Davvero.
Nessun commento:
Posta un commento