Hanno sparato a John Lennon da circa
tre mesi, Double Fantasy imperversa
nelle hit parade. Mario ha comprato il 45 giri, Woman, preferisce ascoltare il lato B, Kiss Kiss Kiss: il finale con la voce di Yoko Ono in preda a mugolii
e orgasmi sincopati, gli procura erezioni che lo fanno arrossire.
A Catania è primavera, ma stamani
pare già estate. Carmelo, Alfredo e Rosario, brufolosi adolescenti della terza
C dell’ITC De Felice Giuffrida decidono di aderire allo sciopero: è un’occasione
ghiotta per saltare le interrogazioni.
Mario, per voglia di novità, ha
deciso di unirsi al trio. Per lui i compagni di classe sono solo ragazzi con
cui condivide sei mattine su sette. Non ha amici, forse qualcuno nel gruppo
della parrocchia. In compenso ha un’infinità di complessi che gli tengono
compagnia. Si sente brutto, grasso, goffo, crede di avere un pisello piccolo
(anche se non se l’è mai misurato). Sogna frequentemente di diventare un
artista come Klimt: è incantato dall’energia sensuale di Giuditta II, brama
quel seno e quella bocca altera, niente a che vedere con i corpi modaioli delle
sue coetanee.
Con frasi smozzicate i quattro
prendono accordi. A un segnale prestabilito e si allontanano alla chetichella
verso il Supercinema Vittoria, che dal fulgore iniziale dei primi del novecento
si era trasformato in sala a luci rosse. Camminano e chiacchierano, Mario non
riesce a seguire i discorsi, si sente osservato e giudicato da l’umanità che
incontra per strada, non alza lo sguardo per paura di trovarsi decine di indici
puntati addosso e voci gridare: Cosa
fai? Dove stai andando? Hai marinato la scuola, vergognati!
Appena entrato nel cinema sente
provenire un odore schifoso di uovo marcio e candeggina. Cerca di nascondere il
tremito involontario che gli fa battere i denti, è persuaso che il vecchio alla
biglietteria lo giudichi uno sporcaccione. Paga il biglietto, guarda le tende
fonoassorbenti sgangherate color rubino e le attraversa trattenendo il fiato.
Adesso è nella sala fredda illuminata appena, dalle immagini del film. Ha il
cuore in gola. Con la coda dell’occhio guarda i compagni: sono fermi, aspettano
che la vista si abitui alla semioscurità per cercare la fila dove andare a
sedersi. La vedono e come soldati in marcia la raggiungono e abbassano il
sedile delle vecchie sedie in legno, dai braccioli un po’ appiccicosi.
Seduto, prova a concentrarsi sulle
immagini.
Dopo dieci minuti, è deluso: poca
azione, poca carne, scene noiose. Pensa a come sono più eccitanti i giornalini
porno trafugati dal nascondiglio del padre. Il sesso è un atto impuro da vivere
in solitudine, dietro la porta chiusa di un bagno o di una stanza, non certo
insieme ad altri nel buio di una sala immensa. Si sente un vizioso, senza
possibilità di redenzione.
Si annoia, muovendo solo gli occhi
si rende conto che tutto è vecchio. Prova a contare le sagome distanziate delle
file davanti. Si sente a disagio.
Alfredo guarda l’ora e sussurra che
è il momento di andare via. Finalmente.
I tre, dandosi aria da esperti,
commentano la pallosità del film. Mario non apre bocca, annuisce, vorrebbe
essere lontano. Saluta e si precipita tra le strade affollate scaldate dal
mezzogiorno primaverile. Vuole togliersi quel fetore di muffa, candeggina e
vecchio. Teme che a casa lo possano sentire. Comunque, fino alle otto di
stasera nessuno rientrerà.
Annasa l’odore acuto e caldo di una
parete di gelsomino fiorito. Ricorda quando anni prima, le sere d’estate, suo
padre lo portava all’Arena Ideal, dove quel profumo lo stordiva tanto da
trovarlo irritante. adesso prova imbarazzo ad uscirci insieme a quell’uomo che
trova vecchio e sfortunato. Tutte le domeniche prega Dio che non lo faccia mai
assomigliare a lui.
Solo a casa, dopo aver finito i
compiti, per ammazzare la noia pomeridiana, ascolta senza tregua il lato B di Woman.
La sera nessuno si accorge delle sue
occhiaie spaventose.
Prima di addormentarsi ha fermamente
deciso: da domani i mattini scolastici seguiranno la monotonia dei programmi
ministeriali, almeno di non incontrare una come Giuditta.
Nessun commento:
Posta un commento