domenica 31 luglio 2022

DUE CHIACCHIERE SULLA COMETA di Roberta Sandrini

“Ho visto la luce accesa, mi fermo solo qualche minuto, ho quasi finito, ho iniziato prima ed ho velocizzato perché ci tenevo a vedere la cometa…posso dottore? ”

“Figurati, non sto facendo niente di particolare, prendo solo qualche appunto e faccio scattare due foto al telescopio”

“Che emozione deve essere per lei, dottore, così da vicino…la cometa…”

“In realtà sai…no. La osservo da quando è emersa dallo spazio profondo, le ho fatto tante di quelle foto, l’ho misurata una, due, tre, quaranta volte…so tutto di lei…è come incrociare per strada una vecchia conoscenza e salutarsi per educazione, ma poi, sotto sotto, non c’è niente di particolare da dirsi”

“Oibò, allora è meglio essere uno che passa lo straccio nei corridoi, ci si può ancora emozionare per una cometa che ti passa davanti”

“Nessuno è migliore o peggiore di qualcun altro, io non sono migliore di te perché riempio una pagina di calcoli e tu non sei migliore di me perché lasci che una maniglia risplenda, è solo che ognuno di noi è diverso dall’altro e si emoziona per cose diverse…e poi sai le comete sono ottime ingannatrici”

“Addirittura?”

“Sì, in realtà sono massi, palle di roccia mescolate a ghiaccio che si infiammano a contatto con l’atmosfera, liberando la coda, e tornano ad essere sassi informi, che ruotano vagando nello spazio, non appena si sono allontanate abbastanza…”

“E quella storia della vita che viene dalle comete? Delle polveri o che so io cadute dalle loro code e venute a germogliare sulla terra?”

“Un’ipotesi…valida, da dimostrare”

“Ma io che sono un povero ignorante, posso dimenticare che è solo un’ipotesi e continuare a crederci perché è un’idea che mi piace?”

“Certo! E’ quello che fa anche uno scienziato, finchè qualcuno non gli dà prova che sta nutrendo la convinzione sbagliata”

“Allora io, povero addetto alle pulizie ed uno scienziato come lei non siamo poi così diversi?”

“Parrebbe di no…io anzi sono costretto a rinunciare ai miei sogni quando qualcuno riesce a dimostrarmi che sono appunto sogni mentre tu puoi continuare a sognare, io so che un sogno può essere smentito da un momento all’altro, si può dire che aspetti il momento che un sogno svanisca, altri possono coltivarlo tutto il tempo che vogliono…ma è il prezzo che si paga alla scienza, e la scienza è la vita che ho scelto”

“Beh, io non ho scelto di fare pulizie…chi lo sceglierebbe del resto…ma almeno mi metto un vivaio di sogni sul terrazzino della mente…e sento il profumo! Ma l’inganno dottore allora dove sta? Se la cometa in realtà è un sogno?”

“Non saprei…forse l’inganno è nella cattiva intenzione di chi inganna…e lo fa dunque volutamente…la cometa non è altro che un povero sasso con un cuore di ghiaccio, a cui dà noia l’ossigeno e che per questo si fa vedere ogni cento anni e cerca di allontanarsi il più velocemente possibile da noi….un cervello, della materia organica a cui interessi ingannarci, prenderci in giro, no….non ne dovrebbe possedere”

“Allora è sempre l’uomo dottore, siamo sempre noi…è l’anima”

“Credo di sì…o qualunque cosa sia quella ove risiede ogni nostro pensiero, ogni sensazione…per quanto una volta sia stato ingannato da una nebulosa”

“Nebulosa dottore?”

“Sì…calcolavo calcolavo…quando ero convinto di aver calcolato tutto correttamente passavo di nuovo all’osservazione…puntavo il telescopio…impostavo i tempi di esposizione…programmavo le tempistiche delle rilevazioni fotografiche e spettrometriche e…bam! Tutto da rifare, magari per pochi millesimi o centesimi di secondo…ma non credo che quella nebulosa avesse l’anima, saranno stati i gas estremamente volatili alle estremità…”

“O perché era femmina!”

“Già già…per quanto debba ritenere il pensiero un genere neutro…”

“Dottore una luce rossa…lì si è accesa”

“Ah bene è il telescopio! La sta inquadrando e tra poco comincerà a scattare! Dai un’occhiata coraggio”

“Non saprei dottore, dovrebbe guardare lei…”

“Io guarderò un sacco di foto! Poi ti ripeto, per me è una vecchia conoscenza!”

 

“Che bello dottore! Non si direbbe mai che è un sasso dal cuore di ghiaccio! A volte vale la pena essere ingannati”

“In uno scritto antico un filosofo ed un uomo di cultura parlano fra loro: il filosofo rimprovera all’uomo di cultura l’ammirazione per le cose belle, che invecchiano, deperiscono, diventano scheletri e polveri, l’uomo di cultura risponde che una cosa bella è bella sempre e sempre darà gioia, nel presente e poi nel ricordo”

“Figurati, ero un uomo di cultura senza saperlo! In proposito la mia parte non acculturata mi dice che devo ancora finire il mio giro di straccio…buonanotte dottore faccia fare belle foto a quell’aggeggio lassu’…”

“Buonanotte”

     

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