domenica 31 marzo 2019

BELLE NOTIZIE, FINALMENTE di Francesco Barilli


Roma, 28 febbraio, III anno dopo lo svelamento dell’inganno.

Sofia posò il telefono sul tavolo del bar. Ancora sorrideva: decisamente una grande notizia quella che aveva appena ricevuto dal dottore.
“Ehi, hai la faccia delle grandi occasioni” Giorgio posò il giornale arrotolato accanto al cellulare di Sofia, e si sedette; non prima però di averle schioccato un bacio sulla testa. Sofia allungò una mano per stringere le dita di lui. Un gesto fugace, ma importante per lei.
“Allora?” proseguì lui. “Buone notizie”
“L’ultima conferma.”
“Sugli esami?”
“Sì. I danni delle scie chimiche si sono finalmente riassorbiti.”
Lui le strinse la mano. L’avrebbe baciata, se avesse potuto, ma erano in pubblico, meglio non dare troppo nell’occhio. Poteva esserci ancora l’ex marito di lei, dopotutto.
“Sono veramente felice. Sei guarita.”
“Sì. E’ finita. Sono sollevata, finalmente. Prima tutti quegli anni a combattere contro quei bastardi in malafede, che negavano tutto. Fantasie, dicevano. Mi trattavano come una pazza.”
“L’hai detto. Erano dei bastardi.”
“E invece era tutto vero!”
“Lo so. Sono stati anni difficili. Ma adesso, da tre anni, almeno quella battaglia è vinta. E ora sei guarita. Sarebbe bello festeggiare un po’ che dici?”
“Sarebbe bello potessimo …”
“Lo so. Ma è ancora presto. Goditi il momento. Che hai voglia di fare?”
“A parte …?” Lui le strinse di nuovo la mano
“Sì.  A parte quello, ovviamente.” Sorrise, con dolcezza.
“Credo che farò un viaggio.” Portò la bocca la tazzina del caffè. Era orzo ovviamente, da quando era stato scoperto quello che veniva messo dalle multinazionali in quello che prima chiamavamo caffè. Il sapore non era lo stesso, ma era piacevole sentire il piccolo manico caldo tra i polpastrelli, e odorare l’aroma che ti entrava nelle narici. Era buono, e quello almeno non ti uccideva.
“Fai bene. Mi piacerebbe poter venire con te. Da quando abbiamo finalmente svelato che la terra è piatta i prezzi si sono notevolmente abbassati. Dove vorresti andare? Non in Australia, purtroppo.”
“Eh no. Quella non esiste. Lo sappiamo adesso. Ma un bel viaggio. Con il treno, poi in battello. Senza rumori, senza …”
“Senza scie chimiche, certo.”
“Già.” Bevve il caffè d’orzo, e scivolò dolce nella bocca. Quando lo ebbe assaporato aggiunse “Giorgio, non è proprio possibile che tu…”
“Lo sai quanto mi piacerebbe. Ma non posso. E non si tratta soltanto del tuo ex.”
“Il lavoro?”
“Sì. Ci siamo quasi sai? ... Belle notizie, finalmente.”
“Che dici? L’Agenzia Spaziale ….?”
“… Sì. Abbiamo fissato la data. Stamani daranno l’annuncio ufficiale. Tra 12 anni, nel 2034, il quindicesimo dopo lo svelamento, potremo finalmente arrivarci. L’uomo, per la prima volta e stavolta per davvero…. Arriverà sulla Luna!”



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