Né
benedetto il frutto
Né
il ventre
Mio
racchiuso nel cappotto,
Eternamente
scuro,
Passano
i volti,
Chiedo
un caffè,
Rido
presagio che i miei denti sanno
E
sapevano.
Esperide
alla fine delle notti,
Alla
fine degli Occidenti,
D'oro
le sagome al ritorno indirizzano
I
sanguinari sibili :
'Tu
che sapevi, tu
Lo
sentivi,
Chi
Se
non la tua stessa carne
Piantò
spine al confine della sorte?'
M'addormento
sotto il palco...
Le
ossa dovranno rompermi!,
Per
ricomporre il sadico spettacolo.
Traccia
stelle e respira la cometa,
Per
me il travalico
Sparso
È
più dormire
Che
altro mai,
Anche
stasera
Risotto
dalla busta .
No,
tienilo
Per
le tue bestiole.
Sogno
la tregua
Secreta
dal tuo deserto manifesto.
Di
sabbia avrai
Piena
la bocca,
Io
per questa vita ho deciso: mai più dita nel naso,
Né bisturi nella
cervice.
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