Capita
spesso di legarci ad una realtà materiale in maniera troppo viscerare. Ad una
persona ad esempio, un amico, un nostro partner, un familiare. Tutto senza
renderci conto di cosa effettivamente provochiamo al legame che ci unisce a
questa persona. Questo avviene in maniera quasi naturate e del tutto inconscia,
facendoci credere che la determinata persona sia per noi un sostegno
indispensabile. Una dipendenza, un punto di forza, qualcosa di cui non possiamo
assolutamente fare ameno per vivere. Tutti nella vita ci siamo trovati davanti
a una situazione del genere. Ora Immaginate cosa accadrebbe in voi se questa
persona venisse a mancare. Sicuramente alcuni non avranno il coraggio di
pensarci, altri si sentirebbero persi, altri invece l’hanno provato e ancora
non hanno superato il ciclo.
Perché
avviene questo?
Questo
avviene per paura, paura di non riuscire a reggere la nostra vita con il
proprio peso. Infatti, tutti questi legami sono destinati a disfarsi un giorno
o l’altro, proprio perché chi ci ha vicino non è più in grado di sostenere il
nostro peso. Tante persone che si trovano in questa situazione non si rendono
conto di nulla. Amano e si sentono amate, vivono normalmente, ma in realtà
mascherano le proprie paure e mancanze, accingendo energia dal legame a cui
sono legate.
Ogni
legame vive di energia, ma se l’energia all’interno del legame non scorre in
maniera limpida e naturale, il legame è destinato a rompersi.
Da
dove viene la paura?
La
paura viene dalla nostra primordiale insicurezza, non appena da bambini ci
stacchiamo dal nostro primo legame, quello con nostra madre. Nel preciso
istante avviene un distacco indispensabile per noi stessi, un distacco che la
maggior parte delle volte creerà un trauma così forte che ci porteremo dietro
per tanto tempo. Una piccola ombra chiamata paura. Ogni uomo affronta questa
paura in maniera differente, mostrandosi forte, marcando il proprio ego,
isolandosi, o appunto nascondendosi dietro un altro legame. Non esiste essere
umano al mondo che non abbia questa paura, perché è un marchio di fabbrica che
ci accomuna tutti.
Paura
di rimanere soli, paura di amare una persona, paura che il nostro amore non
venga corrisposto, paura di uscire fuori di casa, paura di mostrarsi agli
altri, paura di sbagliare.
La
paura è quella sensazione che ci agita, che ci fa stare male, che ci toglie il
fiato. Quella spiacevole cantilena tambureggiante che ci impedisce di dormire e
realizzare i nostri sogni. Ci sarà almeno una persona tra di voi che dirà. Ma
avere paura non è umano? Cosa sarebbe un uomo senza la paura? Pensateci…
Ora
vi darò la risposta. Un uomo senza la paura sarebbe un essere privo di maschera
pronto a mostrare al mondo la propria armonia in maniera limpida e naturale.
Sarebbe l’opposto di un uomo con tanta paura. L’uomo che ha paura è violento,
imprevedibile, narcisista, falso, libidinoso, geloso, acentrico, egoista,
presuntuoso. Alla base di tutte queste sfaccettature c’è sempre la paura. Come faccio a sapere tutte queste cose?
Perché sono un uomo che ha deciso di combattere la paura per rendere la propria
vita reale.
Ogni
volta che interrompi un legame, se sei stato lasciato dopo ci stai male.
Ripensi
alla tua storia, ai momenti passati con quella persona, gli abbracci i sorrisi,
le promesse. Dentro di te ti senti vuoto, come se mancasse la tua unica ragione
di vita. Nulla ha più senso. Ti poni domande, sensi di colpa. Ti rialzi e poi
ricadi. Se invece lasci una persona è perché magari credi di aver trovato di
meglio. Si ora mi sento amato. Mi sento capito. Ma è davvero così o solamente
una grande illusione?
La maggior parte delle
persone che costituiscono una coppia non sono unite dall'amore ma dalla paura.
La paura di non rimanere sole. Tutto ciò che si crea attorno al legame è una
realtà illusoria. Una cornice che serve ad addobbare il legame che altrimenti
sarebbe spoglio. Questo accade inconsciamente senza che le persone se ne rendano
conto. In questo modo si renderà la propria vita meno amara. Il legame
avviene per attrazione. Facendo credere alla persona che tutto avviene per
amore, invece no perché l’attrazione è il più grande tranello che divide l’uomo
dall’amore. Un'attrazione istintiva, originata da una mancanza
che magicamente viene colmata dalla propria metà. O almeno così si
crede. L’altra persona colma un vuoto che c'era dentro di noi, così ci si
si convive che questo sia ciò che le persone chiamano amore. Ma quel vuoto deve
essere colmato prima che incontriamo l'amore. Perché è un vuoto individuale e
che possiamo colmare solamente noi stessi e solo dopo possiamo amare ed essere
amati senza paure e pregiudizi. E questo vale anche per chi dovrà stare al
nostro fianco.
Purtroppo è felice
cadere in questo inganno perché nessuno ci ha mai detto come funzionano i
legami, perché esistono e come potrebbe nascere un legame puro capace di far
conoscere la ragione della propria esistenza. Nessuno ci ha mai insegnato a
conoscere prima noi stessi e poi ciò che ci circonda. Nessuno ci ha insegnato
ad amarci. Per questo dobbiamo essere noi a farlo e non è mai tardi per
cambiare la propria vita. Viviamo in un mondo fatto di costanti illusioni,
rapporti falsi, superficialità, ipocrisia. È arrivato il momento di
conoscere il proprio tao attraverso l'amore per l'universo. Ognuno di noi è un
piccolo universo capace di creare energia cosmica.
Ciò che si crede amore
per quanto possa essere reale e indispensabile è solo una proiezione disgiunta
che prima o poi scompare. Dietro questo legame c'è quell'ombra che ci portiamo
dietro da troppo tempo. Quel filo invisibile che tante volte ci fatto
inciampare, piangere soffrire. Ma il vero amore non fa soffrire, esso nasce
spontaneo come una rosa che per sbocciare deve crescere in un terreno fertile e
pulito. Lo stesso è l'amore, esso deve crescere nella spontaneità, senza paura,
e solo così potrà esprimere tutta la sua lucentezza.
La paura rende arida la
terra, toglie la luce, e la rosa si secca. La paura crea attaccamento che
poi genera squilibrio. Il legame è come la terra per la rosa, per generare
amore deve essere puro e fertile. La purezza è tutto. Essa è la culla
dell'amore.
Non si può amare
qualcuno se prima non si impara ad amare se stessi. E voi vi amate davvero. Vi
conoscete davvero? Nel profondo di voi stessi avete paura?
Solo quando non avrete
più paura potrete amare voi stessi per come siete veramente e allora sì che
sarete pronti per conoscere il vero e unico amore.
RABBIA
Quando
la paura riveste le pareti della nostra sfera personale, tutto diventa scuro.
Cerchiamo di osservare al difuori ma non vediamo altro che l’oscurità. Ci
sentiamo imprigionati all’interno della sfera e dentro di noi fermenta
un’emozione chiamata rabbia. La rabbia nasce dall’incapacità di affrontare le
proprie paure represse. Paure viscerali originate da un nodo traumatico. Un nodo che ci rallenta, ci blocca, ci impedisce
di vivere le emozioni liberamente, tenendoci lontano dal nostro Tao. Queste
paure a loro volta nascondono dei demoni, che siamo in grado di riconoscere o
meno. Demoni che nella vita reale ci hanno fatto del male. Un familiare, una
persona di cui ci fidavamo, uno sconosciuto. I demoni si nascondono dietro ogni
figura che in qualche modo ci ha impedito di vivere in armonia, facendo nascere
in noi un senso di vergogna. Questo nodo è come un cappio al collo originato da
qualunque forma di violenza fisica o psicologica. Nella vita nulla capita per
caso e se siete arrivati sin qui c’è un motivo. Quando ero ragazzino, e iniziai
a frequentare le scuole medie per me fu un autentico trauma. Ero abituato a
vivere in un paesino privo di pregiudizi, nei primi anni di elementari non
arrivavamo neppure a otto. Il passaggio tra la semplicità del paese con la
frenesia della città, fu davvero difficile. Una realtà tutta nuova che ben
presto prese la piega di un vero e proprio ostacolo. I nuovi compagni, figli di
persone prestigiose e nobili famiglie, mi trattavano come lo scarto della
società. La mia famiglia anche se non mi ha mai fatto mancare nulla era povera
e mi mandava a scuola con abiti poco eleganti. Gli altri ragazzi era come se
avessero una scheda per etichettare quelli meno fortunati di loro. Come mi
sentivo? Immaginatelo. Essere visti come lo scarto della classe non era cosa da
poco. Ricordo che un giorno alcuni miei compagni iniziarono a prendermi in giro
per una felpa che indossavo, una sottomarca che per loro divenne vera e propria
libidine. Quando provavi a reagire era peggio, allora ti aspettavano in gruppo
all’uscita della scuola, solo Dio sa tutte le volte che speravo che l’ora di
uscire non arrivasse mai. Anche le compagne non erano da meno. Ricordo che
presi una cotta per una di queste ragazze della mia stessa classe. Come si
usava fare in quel periodo, scrissi nel mio diario il suo nome e poi ti amo. I
miei compagni un giorno lessero cosa avevo scritto, allora mentre ero un bagno
presero il diario e lo portarono a lei. Lei lo aprì e dopo aver letto lasciò
una scritta indelebile… Tu fai schifo. Per un ragazzino di quell’età subire un
umiliazione simile mentre tutti gli altri compagni attorno a te ridono e si
divertono è davvero umiliante.
I
professori, invece non si rendevano conto di nulla, e anziché tutelare i più
deboli assecondavano i ragazzi di una categoria più alta. E noi.. Noi eravamo
lo scarto. Non ho mai parlato con nessuno di questo, ed pure la prima volta che
lo scrivo. Come andò a finire? Inevitabilmente, dopo una prima superiore superata
a stento, venni rimandato il secondo anno. Per i miei genitori una vera
delusione. Tanto per gli adulti tutto è semplice, vai a scuola e studia. Come
se le cose fossero cosi scontate. I problemi di fondo, le paure, un vero tabù.
Così mi resi conto che nella vita ci sono momenti, in cui cadi ti guardi
intorno e non vedi nessuno. In quel preciso istante, o stai per sempre a terra
altrimenti, guardi dentro te stesso e ti rendi conto che è arrivato il momento
di rialzarti. Allora, ti alzi da solo, e passo dopo passo distruggi tutte le
paure. Reagisci e inizi ad indirizzare la tua vita vero la direzione giusta.
Perché tu non sei lo scarto. Gli altri non sono migliori di te e se vuoi
davvero qualcosa puoi ottenerla. Per me iniziò un nuovo ciclo, prima di rientrare
a scuola iniziai a lavorare, così misi da parte un po’ di soldi. Con quei soldi
acquistai nuovi indumenti, iniziai a vestirmi bene. A farmi rispettare, e a
conquistare le prime ragazze. Dal allora nessuno rise più di me.
La
mia esperienza personale per quando possa essere banale, dimostra che se
davvero lo vogliamo possiamo trasformare la paura in forza. Nella vita bisogna
affrontare la paura mettendo in gioco noi stessi. Ogni persona in questo mondo
ha un proprio percorso che ci permette di evolvere. Siamo tutti uguali e parte
dello stesso Universo. Non mi sento né un maestro, né una guida. Pensare di
esserlo sarebbe presunzione. Ho iniziato il mio percorso da piccolo, avevo
circa dieci anni, dal momento che mi sono chiesto ma io chi sono? Ricordo ancora
che agli inizi della mia introspezione, chiesi a mia mamma. Mamma ma che senso
ha vivere se poi un giorno dobbiamo morire? Mia madre mi guardò sorpresa e si
limito solamente a dirmi di non pensarci. Così intrapresi il percorso
dell’anima alla ricerca di me stesso e di tutte le risposte che cercavo. Il
percorso andava di pari passo con le esperienze della vita. Anche se spesso mi
isolavo per comprendere e ammirare le cose della vita, non ho mai disprezzato
conoscere i sapori reali, esperienza dopo esperienza. Amicizie, ragazze, viaggi
tutto è stato una nuova scoperta. Durante il mio percorso sono stato molto
selettivo, cercare l’amico perfetto, la ragazza perfetta, il lavoro perfetto.
Con il passare del tempo ho capito che nella vita nulla è perfetto. Che un
giorno ti fermi e dici ma cosa cercavo in tutto questo tempo? E se tutto ciò
che cercavo fosse solamente la ricerca di qualcosa che non esiste, allora
dovrei rimanere tutta la vita a cercare! Così ho capito che nella vita se
cerchi continuamente, non impari ad apprezzare le cose che hai già. Perché noi
abbiamo già tanto. Ho capito che l’ossessionante desiderio di cercare risposte
altro non è che un girotondo continuo. Nessuno di noi ha bisogno di cercare
riposte perché le ha già. Ho capito che l’unico modo per comprendere il senso
della vita non è cercare come molti credono ma fermarsi. Si fermarsi. Ho
compreso che la vita è come una ruota, una ruota sempre in movimento che non
puoi rincorrere. Ecco perché devi fermarti, fermarti e aspettare il tuo momento
perché ciò che deve arrivare non devi cercarlo disperatamente, ma devi
aspettarlo perché se sei paziente la ruota della vita te lo metterà davanti ai
tuoi occhi.
Durante
il percorso mi sono fermato tante volte, mi sono perso e poi mi sono ritrovato.
La prova più dura le delusioni. Per tanto tempo ho pensato che le delusioni non
fossero altro che un fallimento. Un ostacolo che impediva di proseguire il
percorso. Oggi invece ho capito che nulla capita per caso e sta a noi cogliere
il giusto insegnamento da ciò che accade nella nostra vita. Perché questo è
l’unico modo per evolvere e scoprire a fondo noi stessi. Il percorso è lungo ma
sono sicuro che ne varrà la pena.
Ho
sempre cercato di aiutare gli altri, come rivelo nelle storie dei miei romanzi.
Persone che ho trovato nel mio percorso e che ho aiutato senza nulla in cambio.
Ho compreso che possiamo aiutare gli altri solamente se non abbiamo la
presunzione di poterlo fare. Ho compreso che ognuno ha il proprio percorso e
che ci piaccia o no, noi non possiamo interferire. Non possiamo dire a chi
aiutiamo ciò che giusto o sbagliato perché ogni percorso è individuale. Noi
indichiamo una direzione e sta a gli altri decidere se seguirla o meno.
Ho
compreso che spesso attribuiamo agli altri la causa dei nostri mali. Questo è
sbagliato perché siamo noi la causa del nostro malessere e chi ci fa del male
gioca con la nostra paura e la usa per ferirci. Ho compreso che nessuno potrà
mai conoscerci sino in fondo e per quanto possa essere difficile noi dobbiamo
accettarlo. Ho compreso che non si può fuggire da se stessi. A chi non è mai
capitato di lasciare tutto e scappare lontano. Scappare è inutile perché tanto
ci porteremo dietro le nostre paure. La
paura è quella barriera che ci impedisce di vivere la realtà. Una realtà che ci
spaventa e che non vogliamo conoscere. Per crescere dobbiamo oltrepassare
questo limite.
e
le esperienze che vediamo come delusioni è strattoni in realtà sono carezze che
ci aiutano a crescere.
AMORE
Ricordo
che da piccolo mi aggiravo nelle campagne alla ricerca dei bruchi. Allevavo
questi piccoli esseri sino al raggiungimento dello stadio di crisalide. Seguivo
e attendevo con ansia la loro evoluzione sino all’ultimo stadio, la
trasformazione in farfalla. Allora, la prendevo in mano con delicatezza e la
liberavo nel cielo contemplando il suo primo volo verso l’infinita libertà.
Oggi
ho compreso che non siamo così diversi dai bruchi ma spesso non vogliamo
raggiungere gli stadi successivi per paura e pigrizia. Ma per essere liberi ed
emanare tutta la nostra armoniosa bellezza naturale, dobbiamo evolvere
superando ogni precedente stadio che ci separa dalla libertà.
Ho
compreso che la donna è come una farfalla, la puoi amare, le puoi stare
accanto, le puoi dare un supporto in cui si possa posare quando è stanca. Ma
non puoi in nessun modo toglierle la libertà perché lei per amare deve essere
libera. Ho capito che nei momenti di
debolezza si posa nella tua mano, che puoi accarezzarla, coccolarla, stringerla
forte. Ma poi al mattino lei deve volare, quindi devi lasciarla andare. Non
puoi proibirle di volare tantomeno dirle di tornare. Non puoi piangere, non
puoi insistere. Ma puoi solamente amarla come essere libero. Perché se lei
scoprirà questo tuo amore, un giorno tornerà da te.
Così
ho compreso che l’amore non è merce di scambio che barati al mercato. L’amore è
la più grande ricchezza nella totale povertà. L’amore è la più grande povertà
nella totale ricchezza.
L’ultima
donna che mi è stata vicino, in dieci giorni mi ha insegnato ciò che non avevo
compreso in tutta la vita. Non sono i giorni che passi accanto a una persona
che ti aiutano a crescere ma quelli che ti hanno diviso da lei.
Ci
siamo amati, ci siamo confidati, siamo entrati in sintonia e poi in conflitto.
In un attimo il fuoco ha bruciato ciò che si era creato in tanto tempo.
Ricordi, aspettative, speranza, sogni e desideri. Ma Il fuoco avrà davvero
bruciato tutto o avrà solamente preparato un antico seme a germinare senza
maschere e paure?
L’amore
è un seme incontaminato che germina solamente dopo essere stato arso dal fuoco.
Il fuoco brucia ogni pellicola, ogni strato di paura, e solamente dopo può
nasce l’amore. Quella forma sconosciuta che non conosce né tempo né fine.
Per
lei ho provato attaccamento, paura, gelosia. Ho provato, rabbia e confusione.
Ho indossato le maschere dell’amore. In cuor mio avrei voluto sostenerla,
amarla, viverla giorno per giorno. Ma il mio desiderio, il mio attaccamento, la
mia convinzione, l’anno allontanata da me.
Ed
proprio in quel preciso istante che il tempo si ferma, e allora ti chiedi. Ma
cosa ho fatto di sbagliato?
Oggi
ho compreso che in tutto ciò, nulla era giusto e nulla era sbagliato. Ho
compreso che esiste un tempo per ogni cosa e che puoi conoscere la dolcezza di
un frutto solamente quando è completamente maturo.
Ciò
che potevo darle non era ciò di cui aveva bisogno. Ho compreso che ciò che
provavo non era amore. Perché l’amore non è gelosia. L’amore non è
attaccamento. L’amore è pura libertà. Ho
compreso di non poter colmare il mio vuoto con lei e di non poter colmare il
suo con me. Ognuno ha il proprio cammino.
Ho
reagito è colto l’essenza di ciò che ho vissuto. Ho capito che dietro le nostre convinzioni
umane si nasconde la paura. Ho capito che mi sono evoluto insieme a lei dopo
aver vissuto una favola. Una Favola chiamata Amore.
Ho
capito che nella vita bisogna lasciare andare. Lasciare andare le persone,
lasciare andare se stessi, lasciare andare chi muore. Perché questo è il corso
della vita e se ti aggrappi alle cose che vanno via, ti trascineranno con loro.
Vivi il presente onora i ricordi, rivivili ma non troppo. Ama ogni momento e
comprendine il senso dopo averlo vissuto e solo allora sarai pronto ad amare.
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