I lampioni illuminavano i sanpietrini,
i tavolacci, gli interstizi, le Tassoni;
le chiacchiere, i mezzi volti e le sue amiche.
Ma il nostro saluto…
Dove sei questa sera
in cui mi manca il cielo e il respiro,
in cui anche le cose più piccole sono insormontabili;
dove sei in questo mercoledì mattina
da cui comincia tutto il tempo in cui non ti vedrò.
Eppure il nostro saluto…
Non scriverti o non parlarti o non cercarti
è come quando il semaforo pedonale è rosso
e io so che non c’è pericolo perché la strada è vuota
ma non attraverso ugualmente per senso civico
o buon senso o senza alcun senso,
nonostante il nostro saluto…
Le luci del pub illuminavano i tavolacci,
le Tassoni, le tue mani e il nostro saluto;
cos’è un saluto; ci siamo salutati
davvero o è solo un’impressione;
mi ha salutato davvero o l’ho creduto io
come quando si attraversa col rosso
tanto ecco ora proprio ora scatta il verde;
mi ha salutato, sorriso, amato, scopato, lasciato
o è solo una stupida impressione, speranza, voglia.
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