mercoledì 30 giugno 2021

MEMORIE FIORENTINE (III) di Narciso Fenice Ramparti

Tremo al vederti prender forma e vita, mia amata e terribile creatura.

L'intellighenzia florenjina fa quadrato attorno al cadavere di Z permettendosi di dire paroline niente meno che al ns maggior intellettuale vivente, il prof. Montanari. Per quel che valete, per quel che siete: lo vediamo ogni giorno. Muti dovete stare. Muti. Dovevate glissare, no rispondere! Sennò vi dobbiamo dire chi siete. Firenzina! Pagherete con ferro e cenere gli status da radical chic del cazzo.

Tutte cose, comunque, che dovevi già desumere da Pinocchio. Nel senso, niente può danneggiarti come le cattive frequentazioni: è un attimo credere che siano amicizie e che remino dalla tua parte. Tutte cose, appunto, che potevi leggere lì.

Comincio addivenir noioso, ma infatti poi basta.

Allllllllora: è mia premura informarvi che ho molto ben mangiato e molto ben bevuto, fin quasi al collasso, fra l'impagabile compagnia di selezionatissimi e titolatissimi commensali, nella letizia di un consuetamente superbo e amoroso servizio, da Pinko Pallino. Adesso, ebbro di rosso e grappini, devo stare fermo come un boa a digerire: ho selezionato all'uopo il film 'Amami' del 93 con Moana Pozzi e Novello Novelli, fra gli altri. Buona visione.

Eppure, cazzo, nei 90s sembrava davvero fossimo riusciti a superarla, sta cosa. E invece è l'inferno dei pelati intransigenti che però non valgono un cazzo. Io la penso così: il futuro è del meticciato.

I fochi li vediamo da via Trento, altroché!

Nessuno di voi ha i coglioni per uscire ora e prendere il 14b fino in centro: conosco le facce dei coraggiosi che mi accomapagnano. Arrivo a lavoro stravolto in una maschera di appiccicoso sudore proprio e altrui.

Però ganzo, da un certo punto mi aggancia il solito sconosciuto per farmi domande e io faccio enciclopedismo a voce alta: si chiama sindrome comiziale.

Non essere andati a quei Firenze Rocks è un rimpianto che vi avvelenerà la vita.

Ok, raga, adesso basta parlare del bellissimo Firenze Rocks, ché m'avete sfrangiato i coglioni. Mi stanno uscendo il rock e il metal dalle rekkie, basta, non ce la faccio più. Voi neanche sapete i titoli delle canzoni: solo io dovrei essere autorizzato a recensire sti concerti. Perché ho studiato anche altre cose e quindi capisco.

Comunque, saturazione da vecchiaia, il rock è finito, non è che continua a sfornare grandi cose anche oggi. La grandezza appartiene al passato. Splendidi shows, dunque, di Guns, Helloween, Maiden e altri che sapete voi ma che io non posso citare per contratto. Oh, se Dio vuole, questo era l'ultimo concerto della mia vita: davvero non ne posso più di queste cammellate da cerebrolesi analfabeti. Oggi vado a Messa. Ho capito il valore del catechismo, della meditazione, della lettura, del disegno a mano! Aiuto. Sono intrappolato dentro me stesso.


 


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