sabato 30 aprile 2022

SHOPPING di Francesco Barilli

I tremori iniziarono qualche ora dopo il mio ultimo acquisto. Stavano peggiorando, da una settimana a questa parte. Guardai la mia mano, tremava come una foglia; ma i brividi partivano da dietro il collo, e toccavano la testa, le spalle e le braccia. Dovevo trovare qualcosa subito, per avere il tempo di pensare. Andai su Alibaba,

Tra i nuovi arrivi, un paio di occhiali da sole a 3 dollari. Uno smartphone a 37 dollari. Una radiosveglia da 10 dollari e ottanta. Feci il login, aggiunsi la radiosveglia al carrello. Mi chiese la conferma dei dati della carta di credito, l’indirizzo di spedizione. Ti serve la fattura? No. Non mi serve. Il tremolio alla mano diventò così forte che avevo paura di sbagliare a pigiare il tasto di conferma. Ci riuscii, in qualche maniera.

“La sua transazione è in corso”

Iniziai a tossire, il braccio era diventato un pezzo di carne con un serpente che si agita dentro. Del tutto fuori dal mio controllo.

Transazione approvata. Pagamento effettuato. Grazie per aver utilizzato il nostro servizio.

Emisi un sospiro, forte. Mi lasciai cadere sul divano. Sentivo ancora qualche scossa attraversarmi le dita, ma si stava calmando. Restai fermo, finalmente.

 

Non devo perdere tempo. Tra venti minuti al massimo ricomincerà tutto da capo. Devo chiamare Sandra. Aveva ragione. E io avevo torto, fin dall’inizio. Mi alzo dal divano, togliendomi dalle gambe i pacchetti ancora chiusi avvolti nel cartone del TNT. Cerco il telefono, mi faccio largo da scatole, stracci, scatoloni con dentro condizionatori, trousse per il trucco, accessori per smartphone, una busta con tre felpe uguali, nere con le scritte colorate. Ciabatte da mare, un set di asciugamani, una tenda da campeggio ancora ben ripiegata, libri, un portasaponette a forma di sirena, astucci: i pacchi coprono la visuale per arrivare alla porta della camera. E’ molto peggio rispetto all’ultima volta che ho guardato. Trovo il telefono, in carica. Accanto ci sono sei tipi diversi di carica batterie, nessuno è infilato nella presa.

Faccio il numero di Sandra. Uno squillo, due, tre. Parte la segreteria. Squillano alla porta in quel momento. E’ il corriere.

“Sandra sono io. Avevi ragione, io …lasci pure i pacchetti là, all’ingresso. Li metta pure sopra le altre scatole. Sì, anche quelli. Grazie. Arrivederci … Sandra, io…quel software … è accaduto come dicevi. I ripetitori, qua di fronte, sono proprio davanti alla mia finestra…” Scatta il beep. Continuo a parlare, poi mi blocco.

La mia gamba inizia a tremare. Impercettibilmente. E’ così che è cominciato tutto. Poco, pochissimo alla volta.


 

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