domenica 31 luglio 2022

INGANNI, COMETE E COMPLEANNI di Lorenzo Bellandi

Puzza di piscio, un ubriaco piegato a vomitare e un gatto randagio.

A volte, osservando la realtà che non sa di essere vista, si possono scoprire angolazioni inaspettate del comune punto di vista su situazioni ricorrenti nella vita di tutti noi.

Quella sera, la realtà inconsapevole, mi regalò uno di quegli sprazzi capaci di mettere in discussione le radici della società.

Il gatto balzò giù da una madia e si andò a sedere ad un paio di metri dall’ uomo.

-Vattene! Sho! Sho!- si interruppe per colpa di un coniato.

-Cosa hai da guardare?! Via bestiaccia! -

Il gatto era immobile.

L’uomo si scostò dal cassonetto sul quale poggiava barcollandogli incontro ma finì sul muro opposto e ricadde sul culo.

-Che cosa vuoi? Smettila di guardarmi così! Pensi sia facile? Io almeno mi pulisco il culo dopo aver cagato. Siete dei cazzo di selvaggi! Tutti voi animali lo siete. Noi siamo E-VO-LU-TI.- Si zittì una manciata di secondi e scoppiò a piangere.

Il gatto continuava a fissarlo serpeggiando con la coda.

-Noi umani non facciamo altro che prendere tutti in giro- riprese l'altro singhiozzando -Tutto comincia con il tuo primo compleanno. Ti mettono davanti una candelina e un gruppo di stronzi dietro il flash di uno smartphone ti dice di esprimere un desiderio e soffiare. Poi una sera sei in giro con tua nonna. Stringi quella mano grinzosa e sudaticcia mentre vieni schiaffeggiato da un vestito rosso con una fantasia di margherite che assomiglia più ad una tovaglia bucata che ad un indumento. Lei ti chiama “guarda lì” e tu vedi una roccia spaziale che si disintegra. - mimò un esplosione con le mani.

-Ma non è questo che ti dicono! No! E’ una cometa. Una stella cadente! Una stella cadente del cazzo?! E dove dovrebbe cadere una stella?! Non si cade nello spazio vecchia rincoglionita! - urlò nel cielo.

Poi tornò sul gatto.

-E lo sai cosa dice poi? Indovina. No. Non indovinerai mai sei troppo stupido. Dice “esprimi un desiderio”. E poi si va avanti così! Un ciglio sul polpastrello giusto, un braccialetto che un povero negro ha attorcigliato per gli spicci che ti avanzavano in fondo alla tasca. Una coccinella che ti tocca, un quadrifoglio e mille altre stronzate. Insomma a forza di esprimere quel desiderio ti ci affezioni cazzo. Poi accendi la televisione e vedi tutti questi tizi che “ce l’hanno fatta”. Attraverso uno schermo sembra che ce l’abbiano fatta tutti. Così l’idea comincia a stuzzicarti capisci? “Forse posso farcela anche io” pensi a bassa voce. E così un desiderio diventa un sogno- sospirò.

-Ma lo sai cos’è un sogno? Voi gatti avete dei sogni? Un sogno è un’illusione. E le illusioni non vanno d’accordo con la realtà e SBAAM! Schianti il tuo sogno contro un muro di titanio. Quel sogno era una bugia, è vero, ma adesso non sai più come andare avanti-

Rimasero in silenzio. Avevo finito la sigaretta ma volevo vedere come sarebbe andato a finire quel discorso.

-Sai noi uomini abbiamo bisogno di questo. A noi serve un sogno… chiamala speranza se vuoi. Serve quello per andare avanti. -

Si accese una sigaretta.

-Una speranza per tirare avanti. Come la carota sulla schiena di un asino… una ragione per essere felici. La speranza di essere felici. Almeno una volta. Almeno un secondo. -

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