domenica 31 luglio 2022

QUADRATINI di Sabrina Carollo

Era malinconica quella sera. Non voleva andare con gli altri a guardare le stelle, anche se sapeva che sarebbe stata una bella occasione di stare insieme: del buon vino, grandi coperte stese sull’erba della radura in cima alla collina, qualche candela di citronella per provare inutilmente a tenere lontane le zanzare e molte risate. In attesa di vedere passare la cometa. Un piacere antico, quello di spalancare gli occhi sul cielo estivo e ammirare le stelle, i suoi movimenti misteriosi, i passaggi epocali di corpi celesti che avevano solide spiegazioni scientifiche ma colpivano comunque le emozioni più profonde di ciascuno, riportando tutti al punto di partenza, tutti uguali, tutti bambini spaventati e affascinati dal mistero di quello che ci circonda. Tanto grande, troppo inafferrabile. Perché alla fine, quello che non puoi misurare con le dita delle mani rimane sempre un po’ più in là della realtà.

E lei aveva bisogno più di realtà che di quello spazio infinito. Aveva un disperato bisogno di sentirsi grande, di avere la situazione sotto controllo. Di inscatolare, di circoscrivere, di capire. Troppe perdite. Troppa fatica. Troppa sofferenza. Quella sera non voleva una cometa a tracciare il percorso nel cielo nero, evocando una profondità che la spaventava. Avrebbe disegnato quadratini su un foglio di carta, a china. Un centimetro di lato, tutti uguali, senza sosta.

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