giovedì 31 ottobre 2019

IL CORRETTORE DI BOZZE di Monica Capomonte


Jacob Mallen faceva il correttore di bozze, lo aveva sempre fatto. Riportare ordine nelle parole stampate era la missione della sua vita, quello che aveva sempre fatto. Articoli di giornale, libri, pubblicazioni. Scovava errori, refusi, inesattezze, sbagli di battitura. Ogni volta che una pagina veniva restituita a nuova vita, qualcosa si accendeva in lui che lo rilassava, lo gratificava e lo rendeva felice.
Quando perse sua moglie, Jacob Mallen iniziò a uscire dall'ufficio sempre più tardi. Accadde quando scoprì internet e le pagine da correggere aumentarono a dismisura. La gente, tutta la gente scrive sul web. E pone meno attenzione rispetto a prima, come se la pubblicazione fosse considerata meno importante di quando viene stampata su carta.
Alla fine Jacob Mallen a casa non ci tornò più. Il suo lavoro retribuito terminava alle cinque, ma rimaneva alla scrivania tutta la notte a curare gratuitamente decine di pubblicazioni, siti web, cataloghi, pagine di ogni tipo. Alla mattina, qualche minuto prima di riprendere il lavoro, con le occhiaie sempre più profonde e la schiena più stanca, usciva dall'ufficio per una breve passeggiata, faceva colazione e rientrava per svolgere il suo lavoro alla casa editrice che lo stipendiava da 31 anni.
Nel corso degli anni imparò molte cose, apprese informazioni importanti e fece spazio nella sua memoria anche per le tante sciocchezze che si leggono ogni giorno sui più svariati argomenti. Correggeva accenti, parole ripetute, svarioni grammaticali, parole straniere scritte nelle maniere più strane. Aveva trovato il suo rifugio e intanto sognava.
Sognava un giorno di poter vivere nell'aldilà trasferire la sua anima in cervello elettronico e spaziare nel cosmo virtuale del web e correggere, correggere, correggere: le notizie inesatte, i commenti sui social web, perfino gli insulti: che se scritti senza errori e con la giusta punteggiatura sono forse meno gravi, pensava Jacob. E intanto leggeva, riscriveva e correggeva

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