Ti
parlo di ferite, che si aprono dentro.
Ti
parlo di cicatrici, di memorie che tornano vivide
che
urlano, sospirano e poi urlano di nuovo
Ti
parlo delle mie paure, delle mie incertezze.
Ti
parlo di quello che ho visto stanotte
di
qualcosa che sento nella gola, che mi tiene sveglia
Ti
parlo della mia voglia di ridere, di scacciare le ombre
di
prendere tutto così poco sul serio
Ti
parlo della mia vita, delle persone che amo
Di una
guerra silenziosa, che ci agita tutti
in cui
i fucili non sparano ma tutti noi siamo colpiti
Cosa
scegliere?
A quale
passione abbandonarsi?
...
Oppure fingere?
Fingere
di non provare questo dolore nel petto
Fingere
di non vedere gli squarci sulla pelle
Fingere
di non vedere la pena sui volti.
No, io
ti parlo di cose vere. Delle mie ansie,
Delle
mie notti insonni, delle mie guerre,
delle
ossessioni. E lo faccio ridendo, gridando
nonostante
gli inganni, la sofferenza, la malattia
persino
la morte.
Vivo
per raccontare, e ti parlo di cose vere.
Ti
parlo della mia vita. Ti parlo di quello che ho visto stanotte.
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