“(…) Ingannare sé stessi per non disdorare gli altri è una semplice stronzata che porti ad alibi mia cara! Oh, nonna un par di zeri, parlo come mi risulta più efficace; è bene tu sappia cosa provo e queste parole vanno benissimo.
Sì
sono incazzata perché ci tengo a te. Preferiresti un bacino sulla guancia e un
sorriso a dentiera stretta?
Allora
non chiamare me, sai bene che mentire non m’è mai garbato, né farlo né ricevere
menzogne.
Che
ci sto a fare su questo pianeta, a cincischiare di soprammobili secondo te?
O
guardo le cose e le comprendo o posso salutare fare di me cremina!
Che
poi è cenere altro che crema.
Ma
non sono qui attaccata a questo aggeggio sulla soglia della porta di cucina a
parlare di me.
Si
stavo per andare a letto, ma ora sono ringalluzzita, non ti fare preoccupazioni
inutili, mi fa piacere parlare con te.
Sì
anche farti i sermoni, essere nonna ha un certo numero di compleanni e cazzate
a corredo da sfruttare.
Ne
faccio settantasette, vieni con chi ti pare ma dimmelo prima, la torta la
faccio io.
Sì
al cioccolato fondente.
Va
bene porte le candele.
Ma
torniamo al problemone, dunque: hai dato tre versioni ai tuoi odierni tre amori
e ora non sai come risolvere.
Beh,
spero che siano almeno un po’ amori.
Sulla
contorsione dei tuoi sentimenti almeno vedo che hai chiarezza,
Non
è possibile che tu non riesca neanche a dire dove ti trovi senza mentire!
A
te medesima quale idea di te pensi ne venga fuori?
E
poi vedi che fai casino, anche se fosse il gioco per cui ritieni valga la pena
vivere, alla fine non ricordi a chi hai
detto cosa e quale versione del tuo immaginario hai consegnato a quella
persona?
Ti
sei resa ricattabile, stronza e inaffidabile per nulla… sì intendo nulla perché
il fatto che qualcuno ti voglia bene per una figurina che non esiste che come
personaggio non mi pare ti giovi.
Non
mi pare proprio tu sia felice.
Va
bene per te non è importante essere felice,
Ma
certo che ci credo che ci siano momenti di verità, eppure ogni volta c’è un
sacco di dolore, di rottura, di strategia.
Di
cocci.
Ma
quale kintsugi e kinstugi, indorare i bordi del disastro non ti aiuta.
No
non sono qui a riempire di minchiate soporifere l’affaccio della tua coscienza.
No
non ce l’ho con l’arte giapponese ma consentimi di dire che ne hai travisato il
senso.
Alibi.
Almeno
essere integra ti aggraderebbe?
Nessuno
è integro è un poco sommario.
Almeno,
dico, fai in modo di andare verso l’interezza e non verso la disgregazione
totale.
No
tesoro, non credo proprio ci sia una pillola indolore che risolva tutto.
Accidenti
all’era della farmacologia.
Mah,
dal mio punto punto di vista dovresti portare con onestà a codeste tre persone
quel che sei coi tuoi casini e le tue scappatoie.
Certo
che s’incazzeranno! Ma s’incazzano ugualmente come vedi…
Mmmm
come no! A me pare più baraccone di cartapesta sotto la pioggia battente...
Ma
lo vedi che stai tutto il tempo a creare e risolvere rebus fittizi e non ti
resta lo spazio per osservare altro. Dove sei ora per esempio? Davvero intendo.
Alla
Pieve? Ma dai, che bello, e come ci sei finita?
Si
gironzolare aiuta. Sei fuori dalla macchina vero?
Sì
sento i grilli; allora, se siedi con le gambe penzoloni sul muretto dovresti
avere il bosco alla tua destra, la tenuta di Carlo sotto e davanti a te una
vastità di colli bassi sotto la volta del cielo.
È
bellissimo non trovi?
È
così quieta questa notte senza luna, la notte aiuta a stare nell'essenziale, ti
pare?
E
smettila per cinque minuti di reclamare le tue mancanze!
Sei
tu col Mondo, sta a te decidere come usare questa opportunità, io ti voglio
bene comunque.
No
Margherita, ti sbagli, non si deve avere lo stesso punto di vista, non si deve
andare d'accordo o non litigare, volersi bene è una strana combinazione di
note.
Esatto,
non si vuole bene a quello che uno fa, certo può dare soddisfazione, si può
essere fieri o ristorati o concordi, ma voler bene è più profondo del fare, è
quel luogo d'eterno che si avverte nell'altro e restituisce una goccia di nettare
divino, senza limiti o parametri quotidiani.
Lo
sai quando si dice riconoscersi: ecco io ti riconosco, riconosco in te l'Eterno
e non puoi mettere ostacoli a questa cosa che so.
Piangi
o ridi?
Giusto,
anche secondo me a volte non si riesce a distinguere...
Lo
sai che dentro di te ci sono anch'io, nei tuoi riverberi di storia fisica e
universale?
Lo
so ce te lo dico da quando sei nata, ma lo senti?
Sì,
siamo in entanglement, siamo in un abbraccio di comprensione.
Sì
c'è una folla di antenati dimenticatiche vibrano nelle eliche degli acidi.
Più
DNA o mitocondri che LsD intendevo...
Sì
l'ho capito che mi prendi per le melone.
Siamo
nella stessa sinfonia, a volte stonata, ma senti che tripudio d'elementi!
Sì
il nonno è un fagotto senz'altro...
...
...
Le
hai viste?
Sì
I
fuochi d'artificio degli Eoni. Che meraviglia!
Sì
tre di fila, sembravano comete.
Come
te.
Sì
tesoro anch'io vado a letto.
Ti
aspetto dopodomani.
Sì
mi piace questa immagine ti vedo già arrivare ignuda, senza veli o ombre e con
settentasette candele in mano.
Ci
mancherebbe fossero accese!
Buona
notte amore bello.
Sii
anche tu, sii tutto il coraggio che puoi"
Montefiridolfi; ventotto luglio ventiventidue
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